Oblò propone a tutte le donne un servizio di prevenzione dei disturbi del piano perineale. In questo ambito, tutte le donne che partoriscono, indipendentemente dal tipo di parto, sono invitate a effettuare, dopo due mesi dalla nascita del bambino, una visita per valutare la funzionalità dei muscoli perineali, presso l’ambulatorio dedicato proprio alla riabilitazione del pavimento pelvico. Per le donne che presentano determinate necessità, sia in gravidanza che nel post parto e in menopausa, seguirà un percorso di riabilitazione individuale per correggere eventuali malfunzioni e/o disturbi, così da migliorare immediatamente la qualità della vita ed evitare possibili peggioramenti, oppure potrà essere suggerito un percorso in piccoli gruppi.
Dopo la valutazione individuale, la struttura propone a tutte le mamme di partecipare a una ginnastica di gruppo per rieducare e rinforzare i muscoli pelvici, attraverso esercizi corporei che aumentino la consapevolezza, il controllo e la potenza dei muscoli perineali (remise en forme post parto). Durante questi incontri le madri sono invitate a portare anche i loro figli neonati, così da rendere la partecipazione più fruibile, senza che debbano preoccuparsi di trovare qualcuno che possa tenere loro il bambino e quindi aumentando la libertà di partecipazione al percorso.
L’attenzione verso il perineo non è riservato solo alle donne vicino al parto e nel post parto. L’ambulatorio è aperto a tutte le donne che presentano disturbi legati alla sfera pelvica e urinaria (prolasso, incontinenza, urgenza minzionale, dolore pelvico cronico ecc,).
Le disfunzioni del perineo (o pavimento pelvico)
Le disfunzioni pelvi-perineali sono tra le patologie più diffuse nella donna dopo la quarta decade di età. L’incontinenza urinaria ed il prolasso genitale, spesso associati, sono determinati da specifiche alterazioni a carico delle strutture muscolo-fasciali e neurologiche del supporto pelvico. La dimensione del fenomeno è di difficile valutazione, sia per i limiti della sua definizione, sia per la diversa percezione soggettiva di questa condizione e per la riluttanza a rendere manifesto il disturbo.
Per incontinenza urinaria si intende un’involontaria fuoriuscita di urina. La sua prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età della donna; uno studio internazionale eseguito su una popolazione di 40.000 donne ha evidenziato una prevalenza del 12.8% a 18-22 anni, del 36.1% a 40-49 anni e del 35% a 70-74 anni.
L’incidenza del prolasso genitale risulta essere elevata nella popolazione femminile in post-menopausa. Il prolasso genitale è una condizione invalidante che consiste nella discesa verso il basso e talvolta fuori dall’introito vaginale di una o più strutture pelviche. Infatti può interessare la vescica (cistocele), il retto (rettocele), l’utero in combinazioni e livelli di gravità differenti. Tre donne italiane su dieci sopra i 50 anni soffrono di prolasso genitale, una patologia che compromette seriamente la loro qualità di vita. L’incidenza del prolasso genitale è molto elevata, ma solo il 30% delle donne che ne soffrono si rivolge allo specialista. La malattia viene vissuta dalle donne il più delle volte con rassegnazione perché l’imbarazzo e la vergogna le impediscono di affrontare l’argomento.
Un’ulteriore problematica legata alle disfunzioni pelvi-perinale è la dispareunia, ossia persistente e ricorrente dolore ai genitali durante il rapporto sessuale. Si stima che la dispareunia colpisca il 12-15% delle donne in età fertile e circa il 45% delle donne nel periodo post menopausa.
Quando: su appuntamento allo 0432.25543
Riceve l’ostetrica Arianna Viola
Tutte le visite rientrano tra le prestazioni sanitarie detraibili fiscalmente.