Scopriamo insieme che cos’è il COWORKING
Il nostro motto è “Spazio alle idee insieme!” e nel nostro spazio di coworking vogliamo accogliere ed alimentare il cambiamento che è in atto nel mondo del lavoro: freelance, creativi, startupper e professionisti alla ricerca di uno spazio di lavoro a costi contenuti ed ad alto potenziale di rete potranno trovare nel nostro coworking il giusto habitat per sviluppare competenze, accrescere possibilità di collaborazione, far crescere il proprio business e condividere valori ed idee.
Oblò non è infatti solo uno spazio di lavoro ma è anche uno spazio eventi dedicato a percorsi formativi, approfondimenti tecnici, workshop e conferenze per la community e un “incubatore di positività” e valori, che promuove una visione del lavoro “etica”, basata sui principi dell’economia di comunione.
Cosa ci differenzia da altri coworking?
Ciò che differenzia Oblò dagli altri coworking è la volontà di costruire una comunità collaborante, dove idee, talenti, bisogni e risorse si incontrano. Fare impresa, creare sviluppo, nuova economia, non tanto in un singolo comparto, ma in modo responsabile, creando impatto sulle persone e la comunità.
Ogni coworker è, prima di tutto, una persona con la propria storia personale oltre che professionale. L’idea che sta alla base del progetto è quella di dare la possibilità ai neogenitori di tornare a lavorare dopo la nascita del bambino condividendo un luogo di lavoro e contemporaneamente un luogo di accudimento e cura. Oblò è concepito come spazio di lavoro a misura di famiglia, con l’accoglienza di una casa e la funzionalità di un ufficio. Un luogo di lavoro e benessere allo tempo stesso, grazie ai servizi erogati dal Centro Maternità e Famiglia, cuore pulsante dell’attività di coworking, perchè la conciliazione non sia percepita solamente come il bisogno di organizzare i tempi del lavoro e quelli della famiglia, ma sia intesa anche come il bisogno di stare bene insieme.
Genitori… Al lavoro!
Per entrare, rientrare o reinventarsi nel mondo del lavoro, la volontà è importante ma purtroppo raramente basta. E quando si diventa genitori, tutto ciò è ancora più difficile.
Oblò ha creato un percorso apposito di facilitazione, attraverso il quale conciliare maternità e lavoro, condividere uno spazio di lavoro con altri, rimanere vicini ai propri figli, condividere servizi e tempi.
Un coworking con spazio baby care!
Per chi ne fa richiesta è attivo il progetto educativo parentale di sostegno alla genitorialità e all’infanzia coordinato da educatori professionisti.
Un’opportunità in più!
I partecipanti entreranno in un percorso innovativo, con periodo di prova, della durata di due mesi, durante i quali avranno occasioni di networking, visibilità, lavoro sulla propria identità professionale e sulle proprie aspirazioni. Il progetto operativo è la nostra chiave per mettere in movimento e rendere visibile chi sta cercando lavoro. Un comitato d’indirizzo, inoltre, guiderà il percorso offrendo la propria esperienza e supervisionando l’esito dei lavori.
I partecipanti pagheranno una quota mensile agevolata comprensiva di progetto educativo parentale. Al termine dei due mesi si potrà liberamente decidere se continuare a lavorare come coworkers con un nuovo contratto oppure no.
Il percorso comprende:
- l’utilizzo del coworking di Oblò e del baby care
- una consulenza gratuita psicologica e una con il commercialista
Chi può partecipare?
Il coworking è aperto non solo alle mamme, ma anche ai papà, perché la vera conciliazione passa attraverso la condivisione della cura e della crescita della prole. Si può usufruire del servizio anche per periodi brevi, in caso di preparazione esami o concorsi.
Se sei un’ azienda o un lavoratore dipendente i nostri servizi possono rientrare tra quelli proposti per il WELFARE AZIENDALE
Con risoluzione n. 55/E, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente le opere e i servizi che il datore di lavoro offra a categorie omogenee di lavoratori in forza di un regolamento aziendale istitutivo di un piano di welfare premiale; resta in ogni caso inteso che il regime d’esenzione è applicabile a condizione che a dette opere e servizi non possa essere attribuita una funzione retributiva.
Come noto, l’articolo 51, comma 2, lettera f) del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR) stabilisce che non concorre alla formazione del reddito l’utilizzazione di opere e servizi riconosciuti dal datore di lavoro i) su base volontaria mediante apposito regolamento aziendale o ii) in osservanza di disposizioni dettate da un contratto collettivo di lavoro (aziendale o territoriale), purché dette opere e servizi siano offerti:
1) alla generalità (o categorie omogenee) di lavoratori e ai familiari che risultino fiscalmente a carico dei lavoratori destinatari del piano di welfare (articolo 12 del TUIR);
2) per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto (articolo 100, comma 1 del TUIR).
Secondo l’orientamento espresso dall’AdE, un piano di welfare aziendale può dunque essere detassato e non concorre alla formazione del reddito anche nell’ipotesi in cui sia subordinato al raggiungimento di un obiettivo aziendale.
Per informazioni e colloqui, 0432.25543, risponde la responsabile e coordinatrice Silvia Paoli Tacchini