Il trattamento con la Moxa è indicato in tutti i fastidi cronici, in particolar modo in quelli che risentono del freddo e dell’umidità (dolori articolari, reumatici, ecc.); il suo utilizzo rafforza l’organismo e il sistema immunitario ed è utile nelle sindromi da vuoto energetico. Tra i disturbi per cui si trova giovamento con questa tecnica troviamo: fastidi cervicali, articolari e addominali, artrosi, periartrite, lombosciatalgia, acne, stipsi, gonfiore addominale, dismenorrea, fastidi polmonari come bronchite e tosse, tendinite, emicrania e cefalea. Il trattamento viene spesso utilizzato per stimolare il Rivolgimento Podalico o Indurre il Travaglio Fisiologico.
La tecnica non ha effetti collaterali ed ha una buona percentuale di successo. L’efficacia maggiore è da considerarsi fra la 32^ e la 37^ settimana di gestazione. Alcuni medici consigliano la moxa anche nelle ultime tre settimane, ed addirittura fino al travaglio, poiché le dimensioni fetali non sembrano influenzare il rivolgimento spontaneo.
La moxibustione trova applicazione anche in ambito ostetrico e nel campo dei disturbi femminili.
In quali casi può essere utilizzata?
- Ad esempio per il rivolgimento del feto podalico. Oltre alle tecniche posturali, in gravidanza si possono effettuare sedute di moxibustione che stimolano determinati punti del piede per agevolare il feto a girarsi nella giusta posizione.
- Per la ricerca di gravidanza: può essere un valido aiuto per il sostegno della fertilità, stimola la produzione ormonale e l’equilibrio di vari oligoelementi.
- Per il trattamento di armonizzazione delle cicatrici in abbinamento alle tecniche manipolative.
Moxibustione: dalla natura la chiave per un parto naturale
Per evitare l’intervento è necessario favorire il capovolgimento del bambino, in modo da ottenere la presentazione cefalica. La pratica che trova largo utilizzo e un’alta percentuale di successo è la moxibustione.
Si tratta di una pratica non invasiva adatta alle donne in gravidanza perché non comporta rischi per la mamma e per il bimbo. Segue i principi dell’agopuntura, i suoi punti e meridiani, per favorire in modo del tutto naturale il capovolgimento.
Moxa per podalico: come funziona
La moxa, o moxibustione, si avvale dell’ausilio di un sigaro di artemisia che viene acceso e posizionato a una precisa distanza da un punto dell’agopuntura situato in prossimità del mignolo del piede (quindi, assolutamente non a contatto con la pelle!). Il punto corrisponde al canale della vescica e può stimolare anche l’utero.
Appena la mamma avverte il calore, il sigaro viene allontanato e di nuovo avvicinato con un movimento continuo e ritmico, simile alla beccata di un passero. Quando il bambino inizia a muoversi e a sussultare, si cambia piede.
Normalmente sono necessari dai 2 ai 7 giorni per il rivolgimento, per questo motivo non si può praticare la moxa troppo a ridosso del parto. Una volta iniziato il trattamento è buona prassi non interromperlo.
Trattandosi di una pratica non invasiva, questa ben è tollerata dalle mamme.
Michele Ballus
Fondatore e Maestro della Shiatsu School Tadashii Kyori .Nel 2000 dopo un percorso triennale, consegue l’attestato di Operatore Shaitsu presso l’ISTITUTO MI ZAI allora con sede centrale in Asti. Segue seminari di “Moxibustione”, “Stretching e Movimento”, “trattamento del collo” e Tui Na Pediatrico. Dal 2001, come libero professionista, opera nel settore del benessere come Operatore Shaitsu. Diplomato anche in massoterapia ha collaborato con la F.I.S.I ( Fed. Ita. Sport Invernali). Dopo un percorso di formazione come insegnate presso la Mi Zai inizia a formare i primi allievi e collabora con la costellatrice Janine Van Der Merwe sperimentando l’uso dello Shiatsu durante le giornate di costellazioni famigliari alchemiche. Nel 2019 fonda la Shiatsu School Tadashii Kyori.
Su appuntamento allo 0432 25543